E ADESSO, CHE FARE ? IL NOSTRO ATTEGGIAMENTO CONTA.
I recenti accadimenti geopolitici tuttora in corso e che coinvolgono ovviamente sia i mercati finanziari che la comunità internazionale, impongono per quanto ovvio delle riflessioni in merito ai possibili potenziali scenari ai quali potremmo assistere in termini evolutivi, oppure, ci auspichiamo ovviamente di no, involutivi, nei prossimi mesi.
Questo stato di cose lascia al momento un pò in stand by le politiche monetarie da una parte e dall’altra dell’Atlantico, per quanto le stesse necessitino di una manutenzione straordinaria per effetto del fattore inflazionistico che ormai coinvolge le diverse aree geo economiche: gli Usa, l’Europa, nonché la Cina e l’Asia.
Gli operatori sono concentrati sui livelli delle quotazioni delle commodities a partire dal petrolio il cui prezzo è ovviamente visto in ascesa, dell’oro, del decennale americano, ma non hanno, va da se, messo da parte la stretta monetaria in corso dovuta, come si diceva poco prima, al fattore inflazionistico.
Questi drammatici eventi bellici che purtroppo si sono sempre susseguiti nel corso dei tempi con una certa ricorrenza, hanno mediamente causato delle perdite intorno al 22% in un lasso di dieci mesi. Sempre a livello “medio” i rialzi che ne sono seguiti sono stati di circa il 122% e si sono concretizzati più o meno in quattro anni.
Ciò cosa sta ad indicarci ? Sostanzialmente che l’economia si adegua a qualsiasi situazione sia tenuta ad affrontare e nel tempo cresce inesorabilmente, portando dietro di se in questa crescita anche gli indici azionari. Del resto questi “indici azionari” , rappresentano il valore delle aziende quotate che creano in progressione continua beni e servizi per tutti noi utenti/clienti.
Il grafico qui sotto rappresenta ad esempio ciò che è accaduto all’Indice di Borsa americano Dow Jones negli ultimi ottant’anni, in presenza di una serie di guerre ed eventi drammatici, a partire dalla II Guerra Mondiale, per poi seguire con la Guerra di Corea, la crisi dei missili di Cuba, il Vietnam, la prima e la seconda Guerra del Golfo, l’attacco alle Torri Gemelle, ecc:
Però, si c’è un “però”, ed è di natura psicologica. Noi investitori siamo convinti che i mercati finanziari che sono soggetti ogni qual certo periodo a forti oscillazioni, siano destinati a muoversi all’interno di un binario orizzontale tendenzialmente piatto, ben diversamente dalla “realtà” sopra riportata.
Questa infatti è la rappresentazione grafica di quanto precedentemente asserito ovvero la nostra “percezione” rispetto alla “realtà” dei fatti:
Del resto è provato con tanto di teorie da Premio Nobel che la soddisfazione che ci può dare guadagnare mille euro in un transazione finanziaria, non è mai lontanamente pari al “grande” dispiacere che ci procura perdere lo stesso importo. In sostanza patiamo molto di più il segno meno di quanto riusciamo a gioire per il segno positivo.
Da quanto detto si desume la ragione per cui i conti correnti italiani, nonostante un mercato almeno in parte a sconto sull’azionario, siano stracolmi di oltre duemila miliardi di euro col concreto rischio di perdere il 5% circa in termini reali ogni anno.
Il tutto si chiama “paura”; in pratica il maggior nemico per le scelte d’investimento.
Quelle stesse scelte che vorremmo contenere nel breve periodo. Ma il breve periodo non è l’arco temporale esatto per effettuare le scelte per i nostri investimenti. In un’infinità di settori e campi pratici è indispensabile trovare soluzione di breve periodo ed in molti di immediata efficacia. Nel campo finanziario e degli investimenti questa strategia potrebbe fare molto male.
Questa è probabilmente una delle ragioni se non la ragione per cui diventa difficile mantenere un investimento azionario nel corso degli anni.
In questo storico frangente più che mai si sente la necessità di essere accompagnati da professionisti del settore finanziario, così come avviene per tante altre aree nelle quali si sviluppano i nostri interessi.
Il ruolo che gioca pertanto il Consulente Finanziario è di strategica importanza.
Questo “partner” della vita di ognuno di noi può accompagnarci nella definizione di quelli che sono i nostri obiettivi di risparmiatore/investitore grazie non soltanto alle proprie competenze tecnico professionali, ma anche col concorso di strumenti e strategie che, ove applicati scientemente e razionalmente, tenendo nella debita considerazione l’orizzonte temporale del quale non mi stancherò mai di ribadire la fondamentalità e l’elemento diversificazione altrettanto d’obbligo, partecipano all’allocazione di Portafogli proiettati verso risultati conseguenti di una gestione efficiente, potenzialmente ed auspicabilmente appaganti e di soddisfazione reciproca.
Per fare questo è indispensabile imparare a distaccarsi almeno in parte dalla cronaca, dalle vicende del quotidiano. E’ necessario concentrare la propria attenzione su ciò che si sta prospettando con e nelle scelte d’investimento, e non, appunto come detto prima, su quel che accadrà nell’immediato od a breve.
Non ultimo è importante un’attitudine di “ragionevole” ottimismo, riservando per altri ambiti le “emozioni”. Queste sono fondamentali in tanti momenti della nostra esistenza, ma è preferibile distanziarli quando si fanno scelte d’investimento.
E’ dunque possibile: la storia si ripete, purtroppo anche in negativo, ma ci insegna, ci fornisce indicazioni preziose per non commettere errori già fatti e per adottare le strategie più coerenti.
Del resto anche in circostanze come quella che stiamo vivendo non possiamo permetterci di non rivolgere il nostro sguardo al domani.
E questo pensiero deve iniziare sin da oggi; subito.