0173 365002 info@graziatomasi.it Giovedì - 12/12/2024

LA PAZIENZA DELL’INVESTITORE PERFORMANTE

Mi ha fatto particolarmente piacere nei giorni scorsi leggere  un Post del Professor Ruggero Bertelli che trattava dell’argomento P.A.C. (Piano di Accumulo).

Intanto specifichiamo rapidamente chi è Ruggero Bertelli. 

E’ professore associato confermato di Economia degli intermediari finanziari presso l’Università di Siena, dove insegna Gestione della Banca (Laurea triennale in Scienze Economiche e Bancarie), Gestione dei Rischi di Credito e Gestione dei Rischi Finanziari (Laurea Magistrale in Economia e Gestione del Intermediari Finanziari). Ha insegnato Tecnica di Borsa e Active Portfolio Management. 

In merito al P.A.C. vi rimando altresì ad un approfondimento che da questo sito ebbi modo di sviluppare alcuni mesi or sono.

Mi sento totalmente di ribadire quanto asserito al tempo, come pure di appoggiare appieno la tesi sostenuta da Bertelli.

Ciò proprio in un contesto di mercato e di ambientazione “sociale, politica ed economica” del tutto od almeno apparentemente avversa in modo particolare rispetto alle nostre aspettative e sicuramente non allineata ai nostri auspici.

Nel suo breve intervento il Professor Bertelli ribadisce sostanzialmente ancorché in maniera indiretta che la più importante delle doti dell’investitore di tutti i tempi, ed in modo particolare dell’investitore sui mercati azionari, è quella della pazienza.

La pazienza che ci permette in termini oggettivi, concreti e veri, senza timore di essere smentiti e contraddetti che l’economia globale cresce sostanzialmente sempre nel corso del tempo, anni, decenni e secoli e che questa crescita generalmente è maggiore rispetto alla crescita dei debiti, sia di quelli sovrani che di quelli delle famiglie.

Pertanto se noi, in qualità di investitori, ci basiamo su un minimo di programmazione finalizzata all’accrescimento dei risparmi in una adeguata logica temporale e non soltanto per noi, ma anche per le generazioni che verranno, non potremo fare a meno di posizionarci “anche” sui mercati azionari globali e questo preferibilmente attraverso dei cosiddetti P.A.C., ovvero piani di accumulo, che ci permettono di frazionare l’ingresso nelle varie tipologie di investimento in modo periodico, più o meno cadenzato.

Con questa metodologia saremo in grado di “catturare” appieno la volatilità tipica di questi mercati sfruttando perfettamente gli alti e bassi delle performance dagli stessi generate nel corso degli anni.

Per riprendere l’esempio del Professor Bertelli un Piano di Accumulo di 1000 dollari mensili sullo S&P 500 negli ultimi venti anni avrebbe fornito un IRR (rendimento) del 9,94% annuo (contro una performance dell’indice nello stesso periodo del 7,33%).

Nei casi di “Drawdown”, quando la discesa è maggiore del 10% chi avesse effettuato la scelta di investire con P.A.C. nei termini precedenti, avrebbe potuto raddoppiare il proprio capitale investito; se il drawdown fosse stato del 20%, si sarebbe potuto triplicare e così via.

Come dice il Professor Bertelli: “ quando i mercati salgono sono sereno, quando scendono sono felice !”. 

Lo stesso docente chiarisce inoltre che sempre, ma in modo particolare durante le fasi negative, esistono due semplici regole che governano gli investimenti finanziari diversificati:

A) maggiori sono le oscillazioni di breve periodo, maggiore è la progressiva crescita del capitale nel tempo, per cui si dice che a maggiore rischio (di breve periodo) corrisponde maggior rendimento di lungo periodo;

B) maggiori sono le oscillazioni di breve periodo, più lungo è il corretto orizzonte temporale di investimento, affinché protezione del capitale e soddisfacente rendimento possano essere ottenuti. 

Aggiunge ancora il Professor Bertelli che a nessuno piace vedere oscillare il valore del proprio patrimonio nel breve periodo. E’ una situazione fastidiosa, che ci coinvolge emotivamente e ci spaventa. Può indurci a mettere in dubbio che nel tempo, il nostro capitale è protetto, anche se abbiamo correttamente diversificato. 

In sostanza in determinate e “tese” circostanze, le emozioni vincono sulla ragione. Occorre però saper governare le proprie emozioni ed attendere un poco di tempo perché la situazione cambi.

Lo stesso tempo che ci “comunica”, attraverso le tangibili tracce lasciateci dagli andamenti dei mercati mediante i grafici ad esempio,  che la fretta, in finanza, ma non soltanto, è una cattiva consigliera e che, come detto in precedenza, il buon investitore deve dotarsi di tanta pazienza.