0173 365002 info@graziatomasi.it Giovedì - 12/12/2024

TASSE: CHI CI CAPISCE E’ BRAVO

 

L’argomento non è sicuramente  tra i più accattivanti e simpatici. Ma ci riguarda tutti da molto vicino. Pertanto non potremo certo fare come lo struzzo che mette le testa sotto la sabbia.

Cerchiamo, e per quanto possibile, in modo tendenzialmente semplice, di comprendere a che punto ci troviamo. Una delle condizioni per cui l’Europa dovrebbe darci i famosi miliardi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è quella che il nostro Paese si impegna ad una importante revisione del fisco. In poche parole ad una vera e propria “riforma fiscale” a cui nelle ultime decine di anni i nostri governanti, per una serie infinita di ragioni che sarebbe troppo lungo elencare in questa sede, non hanno ottemperato. Ora l’Europa ci dice: se volete i soldini dovete darvi da fare anche in quel contesto, oltre ovviamente che sulle altre importanti richieste. 

Il Governo è consapevole che negli  ultimi anni si è causato un appesantimento normativo con continui interventi di carattere urgente che hanno avuto come conseguenza una notevole frammentazione della legislazione tributaria, maggiore complessità e la determinazione di un sistema fiscale che ha allontanato gli investimenti in modo particolare quelli provenienti dall’estero. 

Il PNRR è un’occasione irripetibile per mettere un pò di ordine in tutto ciò e, per quanto riguarda l’Italia, darsi degli obiettivi che potrebbero essere riepilogati in questo modo: 

Effettuare un’operazione di raccolta e razionalizzazione della legislazione fiscale in un testo unico da far confluire in un “Codice Tributario”.

Fare in modo che le norme e leggi in materia fiscale siano “stabili” nel tempo senza far impazzire i cittadini, i CAF, i commercialisti e la stessa Pubblica Amministrazione che le leggi le deve applicare e far applicare.

Mettere finalmente mano ad una revisione dell’Irpef, la “madre” di tutte le tasse, o quanto meno una “Zia” molto invadente in modo da semplificare la struttura del prelievo e ridurre gradualmente il carico fiscale.

Inoltre, per finalizzare quanto sopra descritto, il PNRR deve prevedere l’incremento della partecipazione al lavoro delle donne e dei giovani.

Il sistema tributario italiano genera incertezza e complessità per tutti gli operatori. Questo a partire da noi contribuenti, ma anche, come dicevo prima, rispetto a chi le norme le deve applicare e le tasse le deve imporre. 

La cosa ancora più grave è che questa precarietà del quadro tributario complessivo genera disuguaglianza, inefficienza, disincentivi al lavoro ed ostali alla produzione. 

Per questo il Parlamento, attraverso le apposite Commissioni, ha ritenuto che sia giunto finalmente il tempo per una sostanziale ridefinizione dell’Irpef che deve avere come principale obiettivo l’abbassamento dell’aliquota media effettiva, con una focalizzazione principale sui contribuenti che rientrano nella fascia 28K – 55K €uro.

Con questo le Commissioni parlamentari avrebbero anche previsto una modifica della dinamica collegata alle aliquote Irpef con lo scopo di eliminare le “discontinuità” più brusche. 

Ma attenzione. I nostri legislatori intendono anche porre mano all’insieme di “spese fiscali” e relative detrazioni dal reddito imponibile, prevedendo una drastica riduzione di queste spese “detraibili” e ottenendo quella che loro ritengono una semplificazione del sistema. 

Insomma, se con una mano si tende a dare, con l’altra si cerca di riprendere.

Si respira come una strana sensazione:  che a pagare siano sempre i soliti “noti” !