0173 365002 info@graziatomasi.it Giovedì - 12/12/2024

IL CICLO DELLA VITA E DEL RISPARMIO

Vi ricordate quando da piccoli i nonni ci davano dei soldini raccomandandoci di metterli da parte o per lo meno di non spenderli tutti subito. 

Magari un giorno ti serviranno per comprare qualcosa che ti farà piacere o che ti sarà indispensabile, ci dicevano.

A quei tempi esistevano ancora i salvadanai. Non sono particolarmente aggiornata sul fatto che siano ancora utilizzati ai giorni nostri. 

Ciò di cui sono certa che nella nuda e cruda realtà delle nostre vite di adulti la vita è un ciclo “globale”: fisico, psichico, emotivo, ecc, ed anche un ciclo composto da una fase di accumulo ed un’altra di decumulo della ricchezza. 

Non l’ho inventato io per carità. Come noto ai più,  il grande economista Modigliani ne aveva fatto un perno delle sue ricerche nella “Teoria del Ciclo vitale del consumo” sin dagli anni cinquanta del secolo scorso. 

Effettivamente tutti noi ci siamo chiesti quale possa essere il modo migliore per gestire i propri soldi e se sia opportuno preoccuparsi più dell’oggi piuttosto che del domani.

L’argomento è complesso. O meglio si è complicato negli anni, nei decenni,  unitamente all’ampliamento dei variegati e molto regolamentati strumenti di investimento messi a disposizione degli investitori/risparmiatori.

Questa “complicanza” a cui nessuno di noi, in questo contesto storico,  è in grado di sottrarsi qualora si desideri allocare in modo razionale il nostro denaro in uno degli asset a nostra disposizione, necessita ora più che mai di essere accompagnata da una guida.

Se all’inizio siamo stati guidati dai nonni, dai genitori e poi eventualmente dagli insegnanti e così via, adesso, nel contesto della nostra pianificazione patrimoniale e finanziaria, necessitiamo di una guida rappresentata da un Consulente Finanziario qualificato. 

Non raccontiamocela: nessun mestiere si inventa. Oggi meno che mai quello di saper offrire una visione di medio e lungo periodo all’implementazione dei propri soldi. 

Torniamo al “Ciclo della Vita” o se preferite “Life Cycle”. 

Dopo i tempi del “salvadanaio”  ci si rende conto della “scientificità” di alcune informazioni fondamentali. 

In media ciascuno di noi “accumula” per 42 anni ovvero dai 25 anni circa ai 67,  età che coincide approssimativamente con la pensione.

Il “decumulo” per ovvie ragioni si svolge in un periodo temporale più breve, mediamente si parla di 18,5 anni, ovvero dai 67 fino agli 85. Va da sé che il calcolo si basa su delle “medie” statistiche, ma la vita di ognuno di noi segue la propria strada.

Possiamo comunque ritenere che dai 67 anni circa in avanti si faccia uso della ricchezza precedentemente accumulata, per la cura della persona, per aiutare i figli e trasmettere loro qualcosa, ed anche, perché no, per toglierci quelle soddisfazioni che durante i lunghi anni di lavoro non si era potuto. Per esempio fare qualche viaggetto. 

E’ evidente che per “accumulare” ricchezza devono esistere dei presupposti ben chiari. 

Si comincia col formarsi negli studi o nei mestieri per poi essere inseriti nel mondo del lavoro in un’attività che essendo in grado di appagare da una parte, dall’altra consentire,  la graduale formazione di investimenti sia “mobiliari” che “immobiliari”, questi ultimi sempre tanto cari (da tutti i punti di vista) a noi italiani.  

Tutto ciò tenuto conto che nel frattempo ci si formerà una famiglia, si metteranno al mondo dei figli, si comprerà una o più case, con tutto ciò che questo comporta in termini di “uscite” che dovranno essere sostenute da sempre maggiori entrate in grado di far fronte alle nuove e sempre crescenti esigenze da un lato, ma altresì poter garantire un conveniente “cuscinetto” di risparmi per le spese impreviste nel corso degli oltre quarant’anni di operatività, come ad esempio poter garantire un adeguato percorso di formazione e studi a nostri ragazzi e così via. 

In poche parole, la parte di quella che potremmo definire “vita attiva” deve servire per costruire, fondamentalmente per noi ed ovviamente per i nostri cari e congiunti, la stabilità economica e la sicurezza. 

Inutile dire e ripetere che per la parte del “decumulo” non si potrà più esclusivamente contare sulle disponibilità derivanti dalla pensione erogata dall’ente pubblico (nel nostro caso Inps), ma risulta cruciale edificare un proprio “personale” (e privato) pilastro previdenziale, più che mai col supporto e la guida di un bravo Consulente Finanziario che per sua formazione è anche un consulente previdenziale.

Il Consulente Finanziario (CF) ha poi il non semplice compito di guidarci nel preservare il capitale che ci servirà per mantenere anche e soprattutto nel corso degli anni di “decumulo” un adeguato tenore di vita.

E’ importante inoltre specificare che ancorché “ritirati” dal mondo del lavoro attivo non smetteremo certamente di avere delle aspirazioni e fare dei progetti per cui, anche in questo contesto, è di fondamentale importanza strategica saper gestire i nostri risparmi ed ottimizzare i nostri investimenti.

A maggior ragione ove si pensi che in quella specifica fase del “Ciclo della Vita”, avremo un occhio di riguardo per quella che si suol definire la pratica del “Trasferimento della ricchezza”. 

Qui va ad aprirsi un ulteriore e basilare capitolo della strategia degli investimenti, che, come abbiamo avuto modo di constatare, debbono essere obbligatoriamente monitorati nell’arco della nostra intera esistenza ed in modo pertinenziale a seconda del periodo del “Ciclo” nel quale stiamo vivendo. 

Inutile dire: si prenderanno quel che troveranno o quel che rimarrà. 

La vita è un cammino. Ogni giorno è parte di una fase di questo “Ciclo” ed in ogni fase siamo chiamati a prendere delle decisioni fondamentali che non andranno ad incidere esclusivamente sulla nostra vita, ma riguarderanno direttamente da vicino coloro che amiamo e che ci sono vicini in questo cammino. 

Detto ciò la “pianificazione successoria” delle nostre proprietà e delle nostre disponibilità liquide riveste un’importanza strategica. 

Come noto è una fase delicata, in alcuni casi fonte di controversie e dispiaceri.

Un Consulente Finanziario preparato conosce il suo Cliente, la sua vita. Il suo passato e le sue aspettative. 

Conseguentemente il CF è in grado di dare consigli anche in contesti così particolarmente delicati. 

Sa, ad esempio, che esistono strumenti come i Trust (fondi fiduciari) che servono a regolare un’ampia gamma di rapporti giuridici di natura patrimoniale. Sono strumenti particolarmente utili quando si tratta di amministrare i beni mobiliari ed immobiliari che intendiamo lasciare. 

Sembra tutto scontato e “naturale”, ma non è propriamente così. 

In particolare perché quando si è giovani e si entra più o meno “trionfanti” nella “vita attiva”, diventa difficile pensare ad un progetto di così lungo respiro. 

Ovviamente non ci si rende conto di quanto i decenni volino via rapidamente. E aggiungo, per fortuna !

Ciò non toglie, che nello specifico per quanto concerne il cosiddetto “pilastro previdenziale”, si debbano sin dalla giovane età, effettuare le più adeguate scelte. Oggi più che mai tenuto conto della situazione dei conti pubblici e della situazione della previdenza pubblica. 

Idem per quanto consta quasivoglia progetto relativo alla pianificazione del proprio patrimonio globale. 

Non mi stancherò di dirlo. Sicuramente l’aiuto di un Consulente Finanziario potrà in qualche modo facilitare i differenti processi di scelta che ogni periodo richiede con la definizione delle scelte più consone alle possibilità ed alle aspettative di ciascuno.